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11/01/2022 - MONTECCHIO: MISTER PAGANELLI: "LA LOTTA AL VERTICE NON CI RIGUARDA. IL MONTECCHIO RITROVI CONDIZIONE E IDENTITÀ”
11/01/2022 - Il tecnico del Motecchio: “Bedotti spero continui a giocare così, mentre Attolini, se ritroverà la forma giusta, si rivelerà il centravanti più forte del campionato”

Dopo aver guidato lo storico Castellarano, tanti anni fa, ai tempi del compianto Simone Rispoli, Pittalis, De Giuseppe, Mediani, Dallari e Chicchi Mercati e dopo tante esperienze tra Eccellenza e Promozione, fra Arcetana, Bibbiano San Polo e altre piazze importante, Marco Paganelli, poche settimane fa, ha accettato la proposta del Montecchio, ereditando la squadra dal dimissionario Simone Siligardi e ora sta cercando rilanciare i giallorossi che però, sul mercato, hanno perso due giocatori importanti del calibro di Simone Blotta e Daniele Fornaciari, che hanno accettato proposte da categorie superiori. Vedremo quindi su quali aspetti spingerà il tecnico reggiano per consolidare e possibilmente migliorare l’attuale situazione di classifica del team della Val d’Enza che, ad oggi, in attesa della ripresa dei campionati, è fermo a un punto dalla zona play off del campionato di Promozione.

Marco, come sta il tuo Montecchio? Che squadra hai trovato al tuo arrivo dopo le dimissioni di Simone Siligardi?

“Una squadra “convalescente”… molti giocatori con problemi fisici e molti non in condizione perché, seppur clinicamente guariti, reduci da infortuni, problemi fisici molto probabilmente “figli” del lungo periodo di inattività dovuto al Covid”.

 
Durante il mercato di riparazione hai perso due giocatori cardini come Blotta e Fornaciari, ma il diesse Galaverna ti ha inserito anche altri elementi. Ce ne parli un po’?

“Blotta e Fornaciari sono buoni giocatori. Come ce ne sono altri nel nostro gruppo. Naturale che abbiano ricevuto richieste da categoria superiore. Non ci è parso che fosse il caso di chiedere loro un sacrificio e di trattenerli visto che la proposta veniva da categoria superiore appunto. Mi spiacerebbe solo se la loro partenza fosse, in qualche modo, legata al mio arrivo. Per il resto abbiamo ritenuto fosse il caso di dare spazio ai giovani che avevamo già in rosa. Negli ultimi giorni si è anche unito a noi Francesco Quintavalla (2003) proveniente dal Monticelli che va ad aggiungersi al gruppo dei giovani interessanti a nostra disposizione”.

 
Ora, qual è il potenziale reale della tua squadra? 

“Non saprei. Difficile dire. Credo che la nostra classifica attuale rappresenti ciò che, al momento valiamo”.

 
Questo periodo di sosta forzata causa pandemia credi che, tutto sommato, possa essere positivo per recuperare gli infortunati oppure è un problema perché toglie il ritmo partita?

 “Prima di tutto vorrei dire che, a mio avviso, la decisione di sospendere i campionati è assolutamente corretta e necessaria, per noi può rappresentare un’opportunità. Per recuperare gli infortunati e per far ritrovare la condizione ai diversi atleti reduci da infortuni più o meno gravi”.


Tu che di bomber di razza ne hai allenati tanti, credi che Bedotti possa farvi fare la differenza da qui a fine stagione?

“Andrea è già risultato decisivo nella prima fase di stagione. Anche l’ultima partita l’ha decisa lui con un paio di giocate notevoli (anche i marcatori sono risultati essere Capitani e Attolini). Il problema con lui sarà fargli mantenere la condizione attuale il più a lungo possibile”.

 
Secondo te chi è il centravanti più forte, dalla capolista Boretto fino a Daniele Barozzi del Baiso, oggi nona forza del campionato?

“Non sono in grado di giudicare perché diversi giocatori non li conosco. Daniele è senz’altro un fuoriclasse per queste categorie. Anche se sono convinto che il centravanti più forte in assoluto potenzialmente ce lo abbiamo noi: mi riferisco ad Attolini che deve solo ritrovare la condizione giusta”.

 
Siete a un punto dalla zona play off: credi che a fine stagione riuscirete a raggiungere tale obiettivo; inoltre, come vedi la lotta al vertice?

“La classifica meglio non guardarla al momento. Per adesso dobbiamo pensare a migliorare la nostra condizione e ritrovare un’idea di squadra. E’ troppo tempo che ci alleniamo in 10/12 al massimo. La lotta al vertice non ci riguarda. L’obiettivo è di migliorare dopodiché i risultati, se arriveranno, saranno una conseguenza del nostro, eventuale, miglioramento”.

 
Ora che conosci la realtà montecchiese, cosa credi che manchi a livello strutturale e societario perché i giallorossi possano fare il grande salto?

“Onestamente non sono in grado di giudicare. Sono a Montecchio da troppo poco tempo e non so nemmeno se ho le competenze per giudicare. Quello che ho visto è che ci sono belle strutture ed una buona organizzazione. Al di là della mia squadra, stiamo comunque parlando di una società che fa svolgere attività sportiva ad oltre 250 ragazzi. Credo che, solo per questo, il Montecchio Calcio meriti un ringraziamento oltre che il massimo sostegno possibile da parte di chi ha la possibilità di fornirlo”.

 
Con la società hai fatto un accordo per un anno e mezzo oppure ne riparlerete a fine stagione? Se tu dovessi rimanere, cosa credi serva a questo Montecchio per puntare al vertice?

“In realtà ho contratto quinquennale… a parte gli scherzi, il mio impegno è limitato a questi ultimi mesi della stagione, per il futuro vedremo. Sarò noioso, ma la lotta la vertice non è una cosa che ci riguardi. Al momento dobbiamo solo pensare a metterci a posto, singolarmente e di squadra”.


Il vivaio giallorosso, anche in forza dell’accordo con l’Atalanta, sta continuando a crescere. Anche in prima squadra o nella Juniores hai giocatori di belle speranze sui quali costruire il futuro?

“Assolutamente sì. Sono rimasto molto colpito dalle qualità dei ragazzi che fanno parte del gruppo della prima squadra ma anche di altri ragazzi del gruppo della Juniores. Ma credo anche che di questo fatto se ne siano rese conto anche diverse squadre di categoria superiore”.




 








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