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VALE PIU’ UNA BOTTIGLIA D’ACQUA CHE UNA CORONA D’ORO!

…il punto sui campionati meno conosciuti ovvero basta che ci siano 22 uomini che calciano una palla…a cura di Daniele Mercati-SETTANTADUESIMA PUNTATA
Il Resto del mondo - 02/06/2011

FRANCIA

La stagione agonistica è finita anche in Francia e le sorprese non sono davvero mancate: i verdetti che i maggiori campionati hanno restituito sono quanto di più inaspettato e clamoroso. Non ci riferiamo alla vittoria dello scudetto da parte del Lille, il terzo dopo 57 anni, che comunque era già molto difficile da prevedere ad inizio anno, ma piuttosto a quello che è accaduto in zona retrocessione in Ligue 1 e in zona promozione in Ligue 2.

Il nostro titolo racchiude l’essenza di quello che è successo, e nelle righe successive spiegheremo perché in questo periodo una bottiglia d’acqua ha assunto più valore di una corona (non la nota marca di birra messicana!) d’oro. La piccola squadra dell’Evian Thonon Gaillard, grazie alla sponsorizzazione della nota acqua minerale francese del gruppo Danone è riuscita in un impresa epica ottenendo un doppio salto di categoria nel giro di soli due anni. Infatti all’inizio dell’anno il team si è presentato ai nastri di partenza della Ligue 2 da neopromossa e ha finito per vincere il campionato andando a guadagnare una incredibile promozione nella massima serie 2011/12. La poco famosa squadra dalla maglia rosa, dopo essere passata attraverso numerose fusioni e cambi di denominazione, entra nella storia anche come primo club dell’Alta Savoia a giocare in Ligue 1. Orgoglio di una regione quindi, si misurerà l’anno prossimo con tutte le più forti e gloriose formazioni d’Oltralpe, sì tutte…tranne una.



Ebbene sì, altro fatto più che storico di questa stagione 2010/11 che va in archivio è la retrocessione del Monaco, il club del Principato, la quarta squadra che ha vinto più scudetti di tutta la Francia, l’undici amato e sostenuto dalla famiglia reale. Al termine di un’annata fallimentare dove ha bazzicato sempre negli ultimi posti serviva un colpo di coda nell’ultima giornata per centrare una salvezza clamorosa ed invece è arrivato un altro KO che ne ha sancito la retrocessione. Salita in massima serie nel 1977 non ne era più uscita conquistando in questo periodo 5 scudetti e diverse coppe arrivando addirittura ad accarezzare il sogno di vincere la Champions League nel 2004 quando contro ogni pronostico arrivò a giocarsi la finale dopo aver eliminato nientemeno che Chelsea e Real Madrid. Quella coppa la vinse il Porto di Mourinho ma nei tifosi del Monaco quella rimarrà una stagione indimenticabile, come purtroppo crediamo rimarrà questa. Ora al club monegasco il titolo di ?Nobile decaduta” calza proprio a pennello, chi più di loro possono essere considerati nobili e chi più di loro ora possono essere considerati decaduti. Occorrerà un immediato intervento delle teste coronate del Principato per far risalire al più presto il club nei campionati che gli competono.



Dunque i tornei che andranno a cominciare ad Agosto sono già ricchi di spunti, in Ligue 1 la difesa del titolo da parte del Lille sarà ancora più difficile della vittoria di quest’anno, anche se la partita più complicata per il team degli “alani” è già cominciata e si gioca sui tavoli dei più importanti procuratori e direttori sportivi d’Europa che vogliono assicurarsi i gioiellini messi in mostra dal Lille durante la stagione. Già ceduto Adil Rami al Valencia, i più appetiti ora sono Eden Hazard e Gervinho accostati ogni giorno a società diverse. Naturalmente i dirigenti dell’undici campione devono tenere conto che ci sarà una Champions League da onorare ma di fronte ad offerte da capogiro crediamo con ogni probabilità che non si opporranno a cessioni importanti.





Rubrica nella Rubrica TOH, CHI SI RIVEDE

Siamo andati a ripescare un giocatore transitato dall’Italia qualche anno fa ma di cui da tempo si sono perse le tracce. Sicuramente la sua carriera non ha spiccato il volo dopo il passaggio nel Belpaese ma vediamone nel dettaglio le varie tappe. Parliamo di Marzo Zoro, difensore ivoriano di 27 anni (in alto nella foto) arrivato in Italia giovanissimo (aveva solo 16 anni) per giocare nella Salernitana che all’epoca militava in Serie B. Dopo qualche buona stagione tra le fila del club campano viene ceduto nel 2003 a stagione in corso al Messina con cui l’anno successivo conquista la storica promozione in Serie A. Molti di voi lo ricorderanno per un episodio salito alla ribalta delle cronache di tutta Europa, quando durante un match con l’Inter, stanco dei continui insulti razzisti ricevuti prese il pallone in mano deciso a lasciare l’incontro. Comunque Zoro era diventato un punto fermo di quel Messina che riuscì a disputare 3 campionati di Serie A e addirittura nel primo piazzarsi al settimo posto finale. Finita la favola della squadra dello stretto, che al termine della stagione 2006/07 retrocedette in Serie B, contemporaneamente finisce anche la sua esperienza in Italia. Passa al Benfica con cui firma un contratto di 4 anni ma dove di fatto non ha mai giocato. Infatti il difensore viene prima prestato al Vitoria Setubal per 2 anni e poi ceduto sempre in prestito alla squadra rumena dove milita tuttora, l’Universitatea Craiova. Nel club dell’est Europa vive una seconda parte di stagione da protagonista giocando sempre titolare ma le sue prestazioni non corrispondono a buoni risultati così che al suo palmares deve aggiungere una mesta retrocessione. Ora il suo destino appare molto incerto, scaduto il suo contratto con il Benfica difficilmente seguirà la sua ultima squadra in Seconda Divisione quindi l’ivoriano è a tutti effetti sul mercato…che possa essere di nuovo l’Italia la sua destinazione?

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