05/05/2020 -
73 punti conquistati in 34 partite, con 53 reti realizzate a fronte di soli 28 gol subiti: è il ruolino di marcia della Folgore nel campionato di Promozione 2011/2012. Un riferimento niente affatto casuale, perchè proprio domani ricorre un anniversario di primo piano: il 6 maggio 2012, l'allora Folgore Bagno conquistò infatti la certezza matematica di salire nel successivo campionato di Eccellenza. In panchina c'era Pierantonio Torroni, che ora è il responsabile tecnico del settore giovanile Folgore-San Faustino-Bilbagno.
Ricordi indelebili, utili per alleviare questi tempi così grevi anche sotto l'aspetto calcistico: ovviamente lo sport sta continuando a risentire della situazione generale, legata a un'emergenza Coronavirus che sta perdurando da oltre 2 mesi. Nell'attesa di sapere con certezza che ne sarà dell'annata 2019/2020, Filippo Paterlini ripercorre quello che è stato il cammino stagionale della Folgore Rubiera San Fao: peraltro lui ha vissuto in prima persona sia la formazione Juniores sia la Prima squadra di Eccellenza.
"Dal punto di vista personale, di certo il mio approdo stabile nell'organico di mister Semeraro non era affatto così scontato - sottolinea il 20enne difensore biancorossoblù - Io infatti provenivo dal pesante infortunio rimediato durante il campionato Juniores 2018/2019: inoltre il palcoscenico dell'Eccellenza richiede un'ulteriore dose di risolutezza e lucidità agonistica, specie per quanto riguarda i giocatori che si occupano della retroguardia. Ad ogni modo, nonostante tutti questi aspetti di rilievo, sentivo che quest'anno avrebbe comunque potuto coincidere con il mio grande salto: così è stato, e gli ampi spazi che Semeraro mi ha assegnato rappresentano una notevole gratificazione pure in vista del futuro".
Andando con ordine, fino a dicembre il tuo lavoro si è svolto nei ranghi della Folgore Juniores: quali sono le tue impressioni sul rendimento che la squadra di mister Roberto Cavalletti ha saputo fornire?
"Senza dubbio la Folgore ha schierato una compagine di qualità elevata. In estate sono arrivati tantissimi nuovi elementi, e dunque sulle prime abbiamo dovuto fare grande attenzione nell'individuare le migliori dinamiche da attuare durante il nostro gioco: ritengo che tale obiettivo sia stato sostanzialmente centrato, anche se alcune volte siamo incappati in qualche scivolone che potevamo evitare. Io ho lavorato benissimo, sia con lo staff tecnico sia con i miei compagni di squadra: questa ulteriore esperienza nella Folgore Rubiera San Fao Juniores è stata davvero importantissima nella mia traiettoria di crescita".
Se il campionato fosse proseguito regolarmente, la Juniores biancorossoblù avrebbe potuto ambire al raggiungimento dei play off regionali?
"Come sapete, per essere certi di disputare gli spareggi sarebbe stato necessario piazzarsi tra le prime due della classe. Stando ai numeri attuali, ora è il Formigine ad albergare al secondo posto: i modenesi hanno 8 punti in più rispetto a noi, e credo che sarebbe stata una distanza piuttosto complessa da colmare. La concorrenza era infatti di primissimo piano, e per giunta mancavano solo 6 partite: quindi, le speranze di conquistare i play off erano ormai piuttosto limitate. E' vero che si sarebbero qualificate anche le due migliori terze dei 9 gironi, ma tutti sappiamo bene quanto sia difficile ottenere il numero di punti necessario per qualificarsi tramite ripescaggio.
Al tempo stesso, sono davvero dispiaciuto per il mancato svolgimento del Torneo "Aldo Cavazzoli" 2020: dopo due finali perse consecutive, poteva veramente essere la volta buona per provare a centrare l'ambito titolo. Questa Folgore Juniores, arricchita dagli innesti in arrivo dalla Prima squadra, avrebbe avuto possibilità molto lusinghiere di centrare quel titolo che ci è sfuggito sia nel 2018 sia nel 2019. Comunque sia, pazienza: adesso, come è ovvio che sia, le tematiche legate alla sicurezza sanitaria hanno un'importanza assolutamente primaria".
Parlando invece della Prima squadra, lo stop al campionato è giunto proprio mentre la Folgore Rubiera San Fao stava riprendendo quota...
"I segnali positivi erano quanto mai evidenti. Il 23 febbraio abbiamo battuto il Felino al "Valeriani", tornando al successo dopo oltre 4 mesi: quel successo rappresenta una concreta certificazione dell'ottimo momento che stavamo attraversando: non solo sul piano del gioco, ma pure per quanto riguarda il carattere. Eravamo riusciti a metabolizzare i cambiamenti dicembrini con grande efficacia, fornendo una chiara e netta risposta a chi per Natale ci vedeva già spacciati: ora penso proprio che non si potrà mai sapere come sarebbe andata a finire sul campo, ma di certo la Folgore avrebbe avuto lo smalto necessario per inseguire la salvezza diretta fino in fondo".
Anche tu, come tantissimi altri, sei convinto che la stagione non riprenderà più?
"Penso proprio di sì. Per quanto mi riguarda, sono caratterizzato da una sete di calcio che è davvero ai massimi livelli: quindi io sarei più che disponibile a completare il programma di partite pur giocando in piena estate, ma ormai bisogna abituarsi a pensare che ciò non sarà possibile. La Folgore Rubiera San Fao ha fatto davvero bene a firmare l'appello della Virtus Castelfranco: lo stop anticipato e definitivo del campionato è a questo punto una soluzione obbligata, per tutti i motivi sanitari adeguatamente elencati nella lettera elaborata dal club biancogiallo. Poi, va evidenziato un altro aspetto non trascurabile: giocare 10 partite dopo uno stop così lungo equivarrebbe, di fatto, a disputare un secondo campionato. Tante squadre potrebbero ripresentarsi con una situazione di organico o di preparazione fisica molto diversa rispetto a febbraio: dunque i rapporti di forza tra le varie formazioni ne risulterebbero inevitabilmente falsati, mettendo così in seria discussione la regolarità dell'annata agonistica. Vale per l'Eccellenza, e ovviamente vale pure per il tabellone degli Juniores emiliano-romagnoli.
Per quanto riguarda il capitolo legato all'assegnazione dei verdetti stagionali, il compito di decidere sta ovviamente ai vertici federali: spero comunque che la decisione presa tenga buona nota della condizione di squadre come la nostra, che stavano lottando con le unghie e con i denti per mantenere la categoria. E' il caso della Folgore Rubiera San Fao, ma anche quello di tante altre società nelle varie categorie".
In ottica futura, saresti interessato a continuare la tua esperienza rubierese?
"Sono qui da 3 anni, e in tutto questo periodo ho potuto apprezzare due prerogative dell'ambiente biancorossoblù: l'entusiasmo che si respira, e la serietà che contraddistingue tecnici e dirigenti. Non a caso, la Folgore mi ha pazientemente aspettato anche quando non potevo giocare causa infortunio. Detto questo, se ce ne saranno le condizioni e le possibilità, io sarei onorato di vestire la maglia della Folgore Rubiera San Fao anche nella prossima stagione. Eccellenza o Promozione non mi interessa: la mia aspirazione primaria è infatti quella di continuare a giocare in una realtà così vivace come la nostra".
Nella foto Filippo Paterlini, difensore della Folgore Rubiera San Fao.
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