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CINQUANTACINQUESIMA PUNTATA

…il punto sui campionati meno conosciuti ovvero basta che ci siano 22 uomini che calciano una palla…a cura di Daniele Mercati
Il Resto del mondo - 20/01/2011

Puntata speciale del nostro appuntamento settimanale: oltre alle consuete rubriche “IL PIATTO FORTE” e “TOH, CHI SI RIVEDE” non ci occupiamo di nessun campionato nazionale dedicandoci interamente della Coppa d’Asia 2011!






COPPA D'ASIA

Con molti campionati fermi o ricominciati da poco ci dedichiamo alla Coppa d’Asia, competizione che si svolge più o meno ogni 4 anni ed elegge la nazionale più forte di tutto il continente asiatico. L’edizione numero 15 si sta giocando in Qatar e vede coinvolte 16 squadre inizialmente divise in 4 gironi da 4 da cui passano al turno successivo solo le prime due classificate. Il torneo, iniziato il 7 Gennaio scorso, si trova proprio a questo punto, cioè al completamento del tabellone dei quarti di finale quindi, in base ai verdetti già emessi si possono trarre le prime conclusioni. Prima di addentrarci però nelle considerazioni puramente sportive, che sono quelle che ci interessano maggiormente, volevamo soffermarci sulla location, cioè il Qatar e i suoi impianti, dato che proprio il paese mediorientale è stato da poco designato come paese ospitante dei Mondiali di calcio del 2022 e pochi giorni fa il Presidente della FIFA Blatter ha annunciato che la massima competizione calcistica potrebbe anche svolgersi in Gennaio, esattamente come questa Coppa d’Asia. In realtà, il comitato organizzatore del Qatar in passato aveva anche promesso che in caso di assegnazione dei Mondiali avrebbe costruito stadi interamente chiusi dotati di aria condizionata per scongiurare il caldo torrido estivo, ma vedendo gli impianti utilizzati ora siamo ancora lontani dalla realizzazione di questo progetto e il numero uno della FIFA ha voluto giocare d’anticipo sparando questa bomba che è piovuta addosso a tutto il mondo del football del tutto inaspettata. Ben 11 anni ci separano dal 2022, tutto può ancora accadere, ma di certo giocare ad una temperatura di 50 gradi snaturerebbe l’essenza stessa del gioco. Ma veniamo a questa Coppa d’Asia che dal 21 Gennaio entra nel vivo con i primi turni ad eliminazione diretta che vedrà impegnate le 8 sopravvissute ai gironi; quest’ultimi tutto sommato non hanno regalato grosse sorprese, quella più grande è l’eliminazione della selezione più titolata del continente, quell’Arabia Saudita che con 3 titoli e 3 secondi posti (l’ultimo dei quali proprio nella scorsa edizione) è entrata ufficialmente in crisi dopo aver mancato anche la qualificazione agli ultimi Mondiali del Sudafrica dopo 4 partecipazioni consecutive. I verdi ora dovranno pensare a come risorgere dato che uscire di scena subendo 3 sconfitte su 3, con un solo gol all’attivo e con l’onta di una goleada (0-5) ad opera del Giappone è uno smacco troppo grosso. A conti fatti sono approdate ai quarti di finale le migliori otto squadre del panorama asiatico, vediamo ora gli accoppiamenti cercando anche di capire, dopo quello che si è visto nella prima parte, chi potrà essere la formazione vincente. Il primo quarto mette di fronte gli ambiziosissimi padroni di casa contro il Giappone dalle enormi potenzialità allenato dal nostro Alberto Zaccheroni: il Qatar, alla guida del francese Bruno Metsu, dopo lo scotto alla gara d’esordio si è ripreso bene vincendo i restanti due match senza subire reti, il Giappone anch’esso incerto nel primo match (pareggio contro la Giordania raggiunto nel recupero) ha in rosa diversi campioni che militano in squadre europee e punta decisamente alla vittoria del torneo, il nostro pronostico va al team del Sol Levante. Il secondo incrocio mette di fronte forse le due sorprese più gradite: la Giordania che molti pensavano venisse eliminata nei gironi a favore dell’Arabia Saudita e l’Uzbekistan, sicuramente la compagine più europea di quelle presenti che punta tutto sull’esperto bomber principe Maksim Shatskikh; noi vediamo favoriti proprio quest’ultimi. Un altro quarto di finale ad alta tensione sarà quello che metterà di fronte i campioni in carica dell’Iraq e l’Australia: i canguri hanno sicuramente un altro tasso tecnico rispetto agli iracheni che però hanno dalla loro un’assoluta imprevedibilità; i nostri favori pendono verso la più alta diligenza tattica e la più longeva esperienza internazionale dell’Australia. Infine anche l’ultimo scontro non è niente male, si affronteranno due formazioni che puntano alla vittoria finale: tra Iran e Corea del Sud ci saranno in campo 5 titoli che però riguardano tutti anni lontani (i due della Corea del Sud sono datati 1956 e 1960, mentre i 3 dell’Iran risalgono al 1968, 1972 e 1976), tra l’altro questa partita sarà esattamente la rivincita dello stesso quarto di finale dell’edizione passata che fu deciso ai calci di rigore a favore dei coreani; l’Iran (che ha in rosa tutti giocatori che militano nel campionato nazionale ad eccezione di 2 elementi dell’Osasuna) è carico per la rivincita e si presenta all’appuntamento forte di essere l’unico team della competizione ad aver vinto tutte e 3 le partite del girone. In questo caso scommettiamo però sulla Corea del Sud che tenterà in tutti i modi di riportare il titolo in patria dopo oltre 50 anni. Se azzeccassimo tutti i pronostici ci ritroveremmo in semifinale con Giappone, Uzbekistan, Australia e Corea del Sud, capire chi la spunterà fra queste 4 è veramente difficile ma dovendo fare un nome per forza scommetteremmo sul Giappone visto lo stato di forma dei suoi giocatori chiave. Fra un paio di settimane ci ritroveremo per raccontare l’epilogo di questo bel torneo, sperando di poter scrivere qualche piccolo “Io l’avevo detto!”.


Rubrica nella Rubrica IL PIATTO FORTE
Prendiamo spunto da una specialità del nordest per parlare di una società, l’Udinese, che merita veramente i complimenti. Per cucinare un ottimo piatto che soddisfi la vista ed il palato serve dedizione e amore nel proprio lavoro, non fanno eccezione queste gustose “Braciole alla friulana” che sposano alla perfezione le brevi riflessioni sulla società calcistica più rappresentativa di questa terra. L’Udinese Calcio è da anni una delle più importanti realtà del football nostrano, esempio di gruppo di lavoro serio con dei programmi precisi guidato da gente capace e lungimirante. Non solo i bianconeri giocano nella massima serie dal 1995/96, ma sono riusciti diverse volte a conquistare la qualificazione alla Coppa UEFA e vantano addirittura una partecipazione alla Champions League, trasformando in campioni calciatori pescati nei più lontani angoli del globo che ai più risultavano sconosciuti e affermando a grandi livelli allenatori considerati mediocri. Veniamo al presente, quello che più ci sta a cuore: l’Udinese 2010/11 è stata affidata alla vecchia conoscenza Francesco Guidolin e l’avvio di stagione è stato pessimo avendo ottenuto solo 1 punto nelle prime 5 giornate, ruolino che l’ha relegata inevitabilmente all’ultimo posto in classifica. In queste condizioni molti presidenti o direttori sportivi di Serie A avrebbero deciso per l’immediato esonero dell’allenatore, invece a Udine hanno tenuto duro credendo fermamente nel progetto di inizio anno e il tempo ha dato loro ragione. Nelle 15 giornate che si sono susseguite il team del patron Pozzo ha portato a casa 9 vittorie, 2 pareggi e 4 sconfitte, nelle ultime 5 partite ha sempre segnato almeno 2 reti e particolarmente fortunato è stato il ritorno in campo dopo le feste: in queste 3 partite disputate c’è stata la facile vittoria casalinga con il Chievo, la trasferta di San Siro contro il Milan dove solo per un pelo il Diavolo è riuscito a strappare un punto ai friulani in un rocambolesco 4-4 e la gita di piacere a Genova dove ha calpestato i rossoblu con un sonoro 4-2 esterno. Arriva così al momento giusto la sfida del weekend prossimo alla lanciatissima Inter di Leonardo, match in qui partono ovviamente favoriti i nerazzurri ma di questa Udinese bisogna avere davvero paura. Dunque la prima metà di stagione promuove in pieno la squadra (al momento occupa l’ottavo posto in piena lotta per un posto nelle coppe europee) mettendo in risalto numerosi campioni a cui già fanno la corte i più quotati club europei, uno su tutti Alexis Sanchez, talentuoso cileno di 22 anni, ma anche Inler, Armero o Benatia. Un discorso a parte merita Antonio Di Natale, attaccante non più di primo pelo che milita in questa società da 7 anni ormai, ma che soprattutto negli ultimi due ha trovato una prolificità impressionante: l’anno scorso 29 marcature in 35 incontri gli sono valsi il titolo di capocannoniere e i 14 centri di quest’anno per ora gli stanno facendo confermare il primo posto in questa classifica. Dunque addetti ai lavori e non, giù il cappello davanti a questa società, modello da studiare, imitare ed esportare, lunga vita al lavoro scrupoloso, lunga vita all’Udinese.



Rubrica nella Rubrica TOH, CHI SI RIVEDE
Il nome non è un mistero, visto che nella foto di copertina (una delle poche in circolazione dato che il trasferimento è cosa di poche settimane fa) il nostro protagonista espone in bella vista la sua nuova maglia personalizzata. Enzo Maresca, centrocampista che nel Febbraio prossimo compirà 31 anni, è finalmente tornato al calcio giocato, sì perché, incredibilmente, la scorsa estate aveva rescisso il contratto che lo legava ai greci dell’Olympiakos dopo solo un anno trascorso in terra ellenica, rimanendo così senza squadra. Per ripercorrere la storia del giocatore campano, bisogna curiosamente partire dall’Inghilterra e più precisamente dal West Bromwich Albion, prima sua squadra da professionista che lo lancia nel grande calcio. La più lesta ad accaparrarsi le sue prestazioni è la Juventus di Moggi che, dopo averlo acquistato, non crede pienamente nelle sue possibilità e lo manda in prestito in diversi club senza mai affidargli un ruolo fisso nel proprio centrocampo. Tra un prestito e l’altro (Bologna, Piacenza e Fiorentina le sue destinazioni) in maglia bianconera gioca 2 stagioni tra alti e bassi ed è impossibile non ricordare il gesto con cui è entrato definitivamente nei cuori della tifoseria cioè quell’esultanza mimando le corna dopo aver segnato un gol in un tiratissimo derby col Torino. Al termine dell’annata 2004/05, di rientro dal prestito a Firenze, i dirigenti della Juventus decidono di cederlo a titolo definitivo ed inizia per lui, così come era cominciata, la carriera all’estero. Si trasferisce al Siviglia e in Andalusia vive senza dubbio gli anni più belli: nella sua nuova squadra gioca 4 campionati costellati da soddisfazioni personali derivate dal giocare con continuità e da successi di gruppo vincendo diversi trofei tra cui 2 Coppe UEFA consecutive (nella prima segna addirittura una doppietta nella finale) e una Coppa del Re. Al termine di questa sua esperienza così prolifica cambia completamente aria e si accasa al club greco dell’Olympiakos dove diventa una pedina fondamentale, ma ciononostante alla fine del primo anno di contratto sceglie di interrompere il rapporto. A partire da quel giorno Maresca esce dal calcio giocato tra lo stupore generale respingendo le avance di numerosi club di mezza Europa; riescono a convincerlo a tornare in campo i dirigenti del Malaga che ad inizio Dicembre scorso gli fanno firmare un contratto di un anno e mezzo. Come spesso accade, in Italia ci si fa illudere da calciatori stranieri lasciando partire i talenti di casa nostra, Maresca avrebbe fatto comodo a tanti negli anni passati ed invece lo abbiamo lasciato andare via. Auguriamo tanta fortuna a lui, che la Spagna sia di nuovo galeotta come in passato.

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:-)
commento del 21/01/2011 alle 12:10

beh allora non inventavi la rubrica del "piatto forte"... eheh cmq il link va bene...brev!
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wjuventus2
commento del 21/01/2011 alle 12:09 in risposta a
suggerimento per attrarre il gentil sesso...
Io accompagnerei la rubrica del piatto forte con la ricetta per cucinarlo.
Vedendo l'incredibile successo della Parodi, ad esempio, potrebbe portare tante ragazze anche su questo sito

Moh sè! Diventiamo un sito di cucina!!! Però potrei mettere il link che ti rimanda alla ricetta...ci penserò! Grazie!
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:-)
commento del 21/01/2011 alle 12:08

ottima idea....dai dai giornalista datti da fare!!! :-)
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suggerimento per attrarre il gentil sesso...
commento del 21/01/2011 alle 11:45

Io accompagnerei la rubrica del piatto forte con la ricetta per cucinarlo.
Vedendo l'incredibile successo della Parodi, ad esempio, potrebbe portare tante ragazze anche su questo sito
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Ely
commento del 21/01/2011 alle 11:43

Sempre bella questa rubrica! Bravo Dani!
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Domani: 205 partite
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