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…il punto sui campionati meno conosciuti ovvero basta che ci siano 22 uomini che calciano una palla…a cura di Daniele Mercati-OTTANTUNESIMA PUNTATA
Il Resto del mondo - 11/08/2011

BIELORUSSIA La Bielorussia è una delle repubbliche che hanno ottenuto l’indipendenza dall’Unione Sovietica nei primi anni ’90 dopo la dissoluzione dello stesso impero russo. La diretta conseguenza che si è generata nel mondo del calcio è la nascita di un campionato indipendente per ogni repubblica che nel caso specifico vede la sua prima edizione datata 1992. La Bielorussia è conosciuta anche con il nome di Russia Bianca, anche se non se ne conosce bene il motivo, però questo nome è considerato dai più denigratorio così che sempre più spesso viene usato il nome Belarus. Noi che di politica e di etnie non ne vogliamo parlare, spostando il discorso sul terreno che ci è più congeniale, abbiamo pensato che, almeno per quanto riguarda il calcio, il nome più azzeccato per la repubblica in questione sarebbe Russia Gialloblu. E’ ovviamente un gioco che fa riferimento ai colori sociali del Bate Borisov, la squadra di club che da anni ormai domina il campionato di calcio bielorusso. Anche se a molti non piace, il nome Russia Bianca per i primi anni di esistenza di questo torneo era perfetto, infatti 6 delle prime 7 edizioni furono vinte dalla Dinamo Minsk che ha nel bianco il colore predominante sulle proprie maglie. Si parla però della preistoria ormai, infatti la musica negli ultimi anni è decisamente cambiata e non ci sono segnali importanti i quali indichino che possa cessare di suonare. Il Bate Borisov è nato nel 1973 e dopo una non brillantissima storia nel campionato sovietico è stato rifondato nel 1996 e fin da subito ha iniziato a mietere successi: nel 1998 si piazza al secondo posto e il primo scudetto arriva l’anno successivo, in seguito un altro titolo nel 2002 intervallato da secondi e terzi posti fino al 2006. Infatti esattamente 5 anni fa il club si cuce sulle maglie il terzo titolo e da allora nessuno è più riuscito a strapparglielo: a conti fatti nel Novembre scorso è arrivato il titolo numero 7 che ha dato la possibilità alla società di raggiungere al primo posto della classifica di scudetti vinti proprio i rivali della Dinamo Minsk. Veniamo all’attualità, che alla fine è poi quella che ci interessa di più: come dicevamo la musica non accenna a cambiare e quando siamo giunti alla 20’ giornata delle 33 totali il primo nome che si legge dall’alto verso il basso è quello del Bate Borisov che vanta 8 punti di distacco sulla più diretta inseguitrice, margine abbastanza ampio per potergli permettere di affrontare con la giusta tranquillità gli impegni europei. La stagione ufficiale 2011 dei gialloblu è iniziata alla fine di Febbraio all’indomani dell’eliminazione dall’Europa League con la vittoria nella seconda edizione della Supercoppa bielorussa (per la cronaca entrambe vinte dal Bate) per poi inaugurare il campionato circa un mesetto dopo. Il principale torneo nazionale comincia per il Bate Borisov con 2 pareggi nelle prime 3 partite ma ben presto viene riportato sui giusti binari trovando 9 vittorie nelle 11 giornate successive. Forte di un vantaggio già di 7 punti perde la prima sfida ufficiale a fine Giugno proprio contro i rivali della Dinamo Minsk che però stazionano nei bassifondi della graduatoria. Di gran lunga il miglior attacco e la miglior difesa la squadra in questione ha saputo far fronte alla pesante assenza di uno dei suoi uomini di punta Vitali Rodionov e alla non perfetta forma del capocannoniere in carica Renan Bressan (vedere la rubrica “I RE DEL GOL” della puntata n. 69). Con tutta probabilità arriverà dunque l’ottavo scudetto, quello che farà diventare il club quello più titolato di tutti in patria, ma di certo gli obiettivi della società non si limitano a questo. Parlavamo di impegni europei e anche qui il Bate Borisov vanta già una certa esperienza riuscendo a costruirsi un nome internazionale a dispetto del poco quotato campionato a cui partecipa. Nel 2008/09 diventa la prima squadra bielorussa a raggiungere i gironi di Champions League dove riesce anche a ben figurare al cospetto di colossi quali Real Madrid, Juventus e Zenit San Pietroburgo, l’anno passato supera il girone di Europa League per arrendersi solo ai sedicesimi di finale contro il Paris Saint Germain e quest’anno, già superati brillantemente i primi due turni preliminari di Champions League, si appresta fra pochi giorni ad affrontare il terzo contro gli austriaci dello Sturm Graz per centrare il secondo storico accesso ai gironi della massima competizione europea per club. Consapevoli di aver dedicato un’intera puntata ad incensare una sola squadra, ci giustifichiamo mettendo in evidenza come sia impossibile, se si parla del campionato bielorusso, comportarsi diversamente, essendoci “una squadra contro tutti” anche se sarebbe meglio dire “una squadra contro nessuno” perché è evidente come questo predominio sia possibile anche per la mancanza di avversari seri. Dopo tutta questa serie di considerazioni non vi sembra davvero il caso che il nuovo nome della Bielorussia debba essere proprio Russia Gialloblu? Rubrica nella Rubrica I RE DEL GOL La maggior parte dei ragazzini che nascono in Brasile alla domanda “Che mestiere vorresti fare da grande?” rispondono inevitabilmente “Il calciatore”. Non è rilevante se non si arriverà mai ad indossare la gloriosa maglia verdeoro della nazionale e a quale livello si pratichi questo sport, la cosa importante è che si riesca a mangiare giocando a calcio. Questo è uno dei motivi per cui in tutti i campionati di calcio della terra di qualsiasi categoria ci sono dei giocatori brasiliani che spesso e volentieri si distinguono fra gli altri. Questa premessa ci permette di parlare dell’attaccante che ha vinto la classifica marcatori del campionato ungherese 2010/11, ANDRE ALVES (nella foto in alto). Nato in Brasile nel 1983 ha ben presto deciso di emigrare in Europa per cercare fortuna come tanti suoi connazionali e la nazione in cui si stabilì fu proprio l’Ungheria. Col senno di poi, la scelta si rivelò decisamente azzeccata, visto che da allora, era il 2005, a parte una breve parentesi non se n’è più andato. La prima maglia che veste è quella della gloriosissima Honved di Budapest per poi passare al Kaposvar: con questa squadra si mette in luce riuscendo a terminare due campionati di fila in doppia cifra alla voce gol segnati. Nel 2008 gioca uno scampolo di campionato russo in prestito al Luch-Energia ma fa ben presto ritorno in terra magiara per entrare a far parte dell’ambizioso progetto del Videoton. Il club, che ha sede nell’impronunciabile città di Szekesfehervar, è stato fondato nel 1941: ancora a digiuno di trofei, negli anni 2000 è diventato uno dei più importanti club ungheresi proponendosi neanche troppo segretamente come pretendente allo scudetto. Grande opportunista d’area dotato anche di buona tecnica, Andre Alves ha contribuito non poco alla realizzazione di questo sogno diventato realtà pochi mesi fa quando il Videoton ha scritto per la prima volta il suo nome nell’albo d’oro. Contemporaneamente allo scudetto, per il nostro protagonista è arrivata la gioia personale per il premio di miglior marcatore del torneo grazie ai suoi 24 centri succedendo al suo compagno di squadra Nemanja Nikolic (vedere sempre la rubrica “I RE DEL GOL” della puntata n. 45). Rimasto al Videoton nonostante qualche interessamento, Alves ha cominciato benissimo anche la stagione in corso, prima segnando un gran gol nella vittoria per 1-0 che ha regalato la Supercoppa alla sua squadra contro il Kecskemeti, poi continuando con altri due centri nelle 3 presenze in campionato: sembra proprio che lui e la società insieme si toglieranno ancora tante soddisfazioni.
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