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09/03/2020 - ECCELLENZA E JUNIORES, ANCHE LA FOLGORE RUBIERA SAN FAO ATTENDE INDICAZIONI SUL DA FARSI. TAGLIAVINI: "LA STAGIONE AGONISTICA VA BLOCCATA IN MODO ANTICIPATO E DEFINITIVO, SENZA INDUGIARE"
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09/03/2020 - In queste settimane di stop legate all'allarme Coronavirus, la priorità è ovviamente quella di ritrovare presto una situazione di sicurezza e benessere generale. Per quanto riguarda più nel dettaglio i temi del calcio dilettanti, permane senza dubbio un grosso punto interrogativo sul prosieguo della stagione: un punto interrogativo che ovviamente coinvolge anche Eccellenza e Juniores regionali, campionati che vedono protagonista la Folgore Rubiera San Fao.
Come è noto, il Governo ha inserito le Province di Reggio, Modena, Parma e Piacenza nella cosiddetta "Zona arancione": un'area soggetta a una serie di restrizioni, da attuarsi scrupolosamente fino al 3 aprile. Se l'emergenza dovesse effettivamente chiudersi in quella data, bisognerebbe giocare a ritmo serrato tra aprile e maggio per recuperare le tante giornate perdute. D'altro canto, non manca chi chiede di terminare qui l'annata: in questi giorni Alex Spaggiari, presidente dell'Arcetana, ha lanciato l'idea di chiudere in modo definitivo la stagione 2019/2020 constatando l'effettiva impossibilità di proseguire serenamente. Con la soluzione proposta dal massimo dirigente biancoverde, il calcio dilettantistico dovrebbe riprendere in blocco a settembre: ogni squadra si presenterebbe ai nastri di partenza della nuova stagione mantenendo l'attuale categoria (qui il testo integrale http://www.calcioreggiano.com/bacheca/dettaglio.aspx?idbacheca=1662 ).
"Condivido in pieno le argomentazioni del presidente Spaggiari - commenta Fabrizio Tagliavini, direttore sportivo della Folgore Rubiera San Fao di Eccellenza - Nel contesto emergenziale che l'Italia intera sta affrontando, la chiusura anticipata e definitiva della stagione agonistica 2019/2020 sarebbe un segnale di serietà e maturità da lanciare a tutti".
E dunque, cosa replicare a chi pensa che si debba comunque concludere l'annata giocando tutte le partite residue?
"E' arrivato il momento che il calcio, soprattutto quello dilettantistico, venga collocato al posto giusto nella scala delle priorità. Prima ci sono la salute, la famiglia, il lavoro e lo studio: tutto il resto, sport compreso, arriva dopo. Si tratta di un concetto di base che dobbiamo sempre applicare, insegnandolo pure ai nostri giovani. Se i campionati terminassero qui, non cascherebbe certo il mondo: ci sono cose molto più importanti, soprattutto nell'attuale contesto. E poi, non possiamo affatto pensare di avere personale medico disponibile quotidianamente per seguire l'attività di ogni singola squadra. I sanitari devono dedicarsi ai grossi problemi che il Coronavirus sta creando sul territorio e nelle strutture ospedaliere: quindi, non è affatto il caso di creare ulteriori intoppi legati all'attività sportiva".
Le decisioni della Figc regionale sono attese per i prossimi giorni...
"La Figc deve prendere atto in maniera immediata di tutto quanto sta succedendo, arrivando all'inevitabile provvedimento di troncare l'annata sportiva senza tentennamenti. Del resto, le normative e le raccomandazioni emesse dal Governo vanno precisamente in tale direzione: a mio parere l'Esecutivo dovrebbe addirittura intervenire con ulteriore fermezza, imponendo a chiare lettere lo stop totale al calcio compreso quello di serie A. Le parole di Jurgen Klopp esprimono bene il comportamento che si dovrebbe assumere in queste settimane così complesse".
A quali frasi ti riferisci?
"L'allenatore del Liverpool ha dato una lezione a tutti: lui ha fatto la scelta di parlare soltanto di calcio, lasciando agli esperti gli argomenti medico-sanitari. Ognuno faccia il proprio mestiere! Le strategie in merito al Coronavirus devono essere dettate dall'Istituto Superiore di Sanità, e gli altri si devono adeguare: in questo "altri" rientra anche il calcio, sia quello dilettantistico sia quello di grande potere economico e mediatico dei campionati maggiori. Visto che ora gli esperti ci parlano di una situazione difficile e ancora tutta da decifrare, è impensabile pensare di proseguire con i campionati".
Se la stagione terminasse qui, qualche sponsor potrebbe storcere il naso: lo stesso vale per una buona parte dei dirigenti...
"Al momento, gli sponsor e i dirigenti devono sicuramente pensare a salvare le rispettive aziende e a cercare di mantenere in piedi l'economia del Paese: di fronte a simili tematiche, il calcio dilettanti non può affatto rappresentare una questione primaria".
Nella foto Fabrizio Tagliavini, direttore sportivo della Folgore Rubiera San Fao di Eccellenza.
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MANFREDINI FAUSTO (PREP.PORT.)
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